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Pieve di Sant’Andrea

La pieve di Sant’Andrea, o chiesa di Sant’Andrea, è una chiesa pistoiese dell’VIII secolo, dedicata a sant’Andrea Apostolo. La struttura è parte della diocesi di Pistoia.
Al suo interno è contenuto il celebre Pulpito di sant’Andrea di Giovanni Pisano.

Pieve Sant'Andrea Pistoia

Fondata forse già nel secolo VIII, aveva originariamente dimensioni assai più ridotte, ma solo in lunghezza: quando nella seconda metà del XII secolo, infatti, fu portata ad assumere le forme attuali, non ne fu variata la larghezza, il che dette all’edificio quel particolare slancio verticale che ancora costituisce parte non indifferente del suo fascino. La decorazione della facciata, con paramento marmoreo bicromo, tipico delle chiese romaniche pistoiesi, ma caratterizzato da un’incisiva influenza pisana, fu realizzato, sempre nella seconda metà del secolo XII, da Gruamonte insieme con il fratello Adeodato, cui si deve anche tutto il repertorio scultoreo e in particolare l’architrave del portale mediano: qui vediamo raffigurato il Viaggio dei re Magi, iconografia piuttosto rara in simile contesto e che forse si spiega con il fatto che la pieve si affacciava sulla via Francigena, uno dei più importanti percorsi dei pellegrinaggi medioevali. I capitelli istoriati sono opera di maestro Enrico, mentre la statuetta con l’effigie di sant’Andrea entro la lunetta sovrastante si deve ad una mano un po’ più tarda, già esperta dei modi di Giovanni Pisano.

Alla fine del Quattrocento s’intervenne completando la parte alta della facciata e coprendo a volte la navata centrale; nel 1506 Bernardino del Signoraccio fu incaricato di affrescare il catino absidale con le pareti sottostanti, decorazione della quale resta oggi solo la parte centrale con Dio Padre in mandorla sorretto da quattro angeli, primo di una serie di interventi che videro impegnate durante tutta la prima metà del secolo le principali botteghe artistiche pistoiesi: lavorarono in quegli anni in Sant’Andrea Gerino Gerini, suo fratello Giovan Battista Gerini, Giovan Battista Volponi, detto “lo Scalabrino”, forse il Sollazino e Bernardino Detti. Nel XVII secolo, su iniziativa del pievano Bartolomeo Cellesi, furono aggiunti gli altari lungo le navate e furono per essi commissionati dipinti a pittori di ottima fama, come Cristofano Allori e il genovese Girolamo Scag.