Giardino Zoologico

Il Giardino Zoologico di Pistoia è stato fondato nel 1970 da Raffaello Galardini e rappresenta una delle principali strutture zoologiche in Italia, estendendosi per oltre 7 ettari.

Ospita circa 400 animali fra mammiferi, rettili, uccelli, anfibi e invertebrati, tra cui lemuri del Madagascar, leoni, tigri, lupi, elefanti indiani, giraffe, e orsi bruni. Lo zoo è tra i membri fondatori dell’U.I.Z.A. (Unione Italiana Zoo e Acquari) e membro dell’ E.A.Z.A. (Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari).

Giardino Zoologico Pistoia - Zoo

Dal 2001 il parco ha intrapreso una serie di interventi e di ristrutturazione, realizzando di nuove aree per lupi, linci, grandi felini, primati e orsi bruni. Gli spazi sono progettati per assicurare un elevato grado di benessere agli animali presenti e garantire ai visitatori un’ottima visuale in una dimensione naturalistica. Nel 2011 lo zoo ha inaugurato un’area per i pinguini africani.

Il parco partecipa a programmi internazionali di riproduzione delle specie animali minacciate di estinzione coordinati dall’EAZA. Realizza progetti di ricerca in collaborazione con alcune università italiane e programmi mirati alla conservazione degli habitat di origine delle specie presenti al Giardino Zoologico e al sostegno delle comunità che vivono nelle aree interessate.

All’interno del parco sono disponibili aree pic-nic, ristorante, bar-selfservice, parcogiochi dedicato ai più piccoli.

Ospedale del Ceppo

L’ospedale del Ceppo è un antico ospedale di Pistoia, fondato nel XIII secolo.

ospedale del ceppo pistoia

Secondo la leggenda, il nome deriva da un ceppo miracolosamente fiorito durante l’inverno, che secondo le indicazioni date da un’apparizione della Madonna, avrebbe mostrato il luogo in cui fondare l’ospedale ai pii coniugi Antimo e Bendinella. In alternativa si è pensato ad una derivazione del nome dal “ceppo” di castagno cavo utilizzato per la raccolta delle offerte.

Duomo

La cattedrale di San Zeno è il principale luogo di culto cattolico di Pistoia, sede vescovile dell’omonima diocesi.

Secondo la tradizione, inizialmente la cattedrale era intitolata a San Martino, fu sotto la dominazione longobarda che fu poi intitolata a San Zeno.[1] La cattedrale presenta una facciata in stile romanico sul modello di altre chiese presenti nella città costruite alla stessa epoca (San Bartolomeo e Sant’Andrea). Sulle due estremità della cuspide della facciata sono poste le due statue marmoree dei santi patroni, San Zeno e San Jacopo, un tempo collocate nel loggiato.

Duomo di Pistoia

L’edificio, con campanile e battistero, ha interno a tre navate con presbiterio rialzato e cripta, ed è stato costruito probabilmente nel X secolo. Nel corso del tempo ha subìto diversi rimaneggiamenti ed è stato riportato alle forme primitive da un restauro avvenuto tra il 1952 e il 1966, completato nel 1999.

Pieve di Sant’Andrea

La pieve di Sant’Andrea, o chiesa di Sant’Andrea, è una chiesa pistoiese dell’VIII secolo, dedicata a sant’Andrea Apostolo. La struttura è parte della diocesi di Pistoia.
Al suo interno è contenuto il celebre Pulpito di sant’Andrea di Giovanni Pisano.

Pieve Sant'Andrea Pistoia

Fondata forse già nel secolo VIII, aveva originariamente dimensioni assai più ridotte, ma solo in lunghezza: quando nella seconda metà del XII secolo, infatti, fu portata ad assumere le forme attuali, non ne fu variata la larghezza, il che dette all’edificio quel particolare slancio verticale che ancora costituisce parte non indifferente del suo fascino. La decorazione della facciata, con paramento marmoreo bicromo, tipico delle chiese romaniche pistoiesi, ma caratterizzato da un’incisiva influenza pisana, fu realizzato, sempre nella seconda metà del secolo XII, da Gruamonte insieme con il fratello Adeodato, cui si deve anche tutto il repertorio scultoreo e in particolare l’architrave del portale mediano: qui vediamo raffigurato il Viaggio dei re Magi, iconografia piuttosto rara in simile contesto e che forse si spiega con il fatto che la pieve si affacciava sulla via Francigena, uno dei più importanti percorsi dei pellegrinaggi medioevali. I capitelli istoriati sono opera di maestro Enrico, mentre la statuetta con l’effigie di sant’Andrea entro la lunetta sovrastante si deve ad una mano un po’ più tarda, già esperta dei modi di Giovanni Pisano.

Alla fine del Quattrocento s’intervenne completando la parte alta della facciata e coprendo a volte la navata centrale; nel 1506 Bernardino del Signoraccio fu incaricato di affrescare il catino absidale con le pareti sottostanti, decorazione della quale resta oggi solo la parte centrale con Dio Padre in mandorla sorretto da quattro angeli, primo di una serie di interventi che videro impegnate durante tutta la prima metà del secolo le principali botteghe artistiche pistoiesi: lavorarono in quegli anni in Sant’Andrea Gerino Gerini, suo fratello Giovan Battista Gerini, Giovan Battista Volponi, detto “lo Scalabrino”, forse il Sollazino e Bernardino Detti. Nel XVII secolo, su iniziativa del pievano Bartolomeo Cellesi, furono aggiunti gli altari lungo le navate e furono per essi commissionati dipinti a pittori di ottima fama, come Cristofano Allori e il genovese Girolamo Scag.